Prodotti naturali per la salute e la gestione dell’osteoartrite
La prevalenza dell’osteoartrosi (OA) del ginocchio, dell’anca e della mano è stata stimata tra il 20% e il 30% nella popolazione adulta. Quella nel ginocchio è la forma più comune; la sua prevalenza aumenta nel corso della vita e risulta essere una delle principali cause di disabilità.I trattamenti farmaco-terapeutici a lungo termine, attualmente disponibili per coloro che soffrono di OA, offrono un beneficio limitato, aumentando potenzialmente l’impatto negativo della malattia, e l’identificazione di nuove opzioni di trattamento richiede una comprensione della biologia che porta allo sviluppo dei sintomi osservati. La fisiopatologia della degradazione della cartilagine, situazione che porta allo sviluppo dell’OA è multifattoriale, ed è correlata alla presenza di citochine pro-infiammatorie e stress ossidativo, con spesso la presenza di comorbidità metaboliche (ad es. obesità, diabete). In particolare, l’infiammazione cronica di basso grado, associata all’invecchiamento, risultato di una disparità tra processi pro- e anti-infiammatori (aumento della produzione di fosfatasi alcalina, osteocalcina, fattore di crescita trasformante β1 (TGF-β1), fattore di crescita insulino-simile-1 (IGF-1), attivatore del plasminogeno urochinasi, prostaglandine, cicloossigenasi (COX) -2 e interleuchina-6 (IL-6)), è strettamente correlata allo sviluppo di OA. Il dolore è il sintomo primario ed è collegato a cambiamenti strutturali articolari, tra cui sinovite, versamento articolare, danni alla cartilagine e logoramento osseo. Oltre al dolore, che quando persistente produce disagio psicologico e decondizionamento fisico (disabilità, sedentarietà), altri sintomi di OA comprendono rigidità, crunch articolare (crepitio), deformità e gonfiore.
Le terapie farmacologiche principalmente utilizzate prevedono:
- Acetaminofene (paracetamolo), analgesico, che secondo diversi studi, non ha mostrato indurre una riduzioni rilevanti del dolore. Inoltre, il paracetamolo è associato a problemi di tollerabilità, con sviluppo di anomalie a livello epatico, e potenziale epatotossicità;
- Antinfiammatori non steroidei associati spesso a significativi eventi gastrointestinali, cardiovascolari e renali, specialmente a dosi più elevate e per periodi prolungati. Per limitare l’esposizione sistemica e ridurre il rischio di eventi avversi correlati ai FANS, sono state sviluppate formulazioni topiche che sono raccomandate per tipi specifici di OA (ad es., mano, ginocchio).
- Iniezioni intrarticolari di corticosteroidi, raccomandate in base alla posizione (ad esempio, nel ginocchio, ma non alla mano) e in seguito a una risposta incompleta a opzioni meno invasive. L’uso di corticosteroidi nel ginocchio può ridurre il dolore e portare dei piccoli miglioramenti nel funzionamento fisico, indicandole come terapia più efficace.
Vi è un continuo interesse per l’identificazione di altri prodotti naturali che promuovono in modo sicuro la salute delle articolazioni. Sono stati valutati integratori orali formulati con componenti naturali: curcumina estratta dalla curcuma (Curcuma longa), Boswellia serrata (B. serrata) e picnogenolo. Curcumina e il picnogenolo sono specificamente polifenoli che però possono avere bassa biodisponibilità e richiedono quindi delle formulazioni ottimizzate.
Curcuma longa
Il meccanismo d’azione della curcumina nell’OA si basa sulle sue proprietà anti-infiammatorie; tuttavia, sono stati identificati ulteriori meccanismi pertinenti. L’effetto antinfiammatorio della curcumina è correlato all’inibizione diretta di 5-LOX e del fattore-kappa nucleare B (NF-κβ), all’inibizione indiretta della fosfolipasi A2 e COX-2, nonché all’azione sulla vitalità cellulare, agli effetti antiossidanti e canticatabolici. La curcumina è un inibitore dell’espressione genica di IL-1β, -6 e -8, COX-2, PGE2 e metalloproteinasi (MMP) -3 e agisce come scavenger di specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto. La sua azione sul dolore può essere paragonato a quella degli analgesici.
Boswellia serrata
Si ritiene che l’estratto della resina di gomma di B. serrata (cioè l’incenso indiano) abbia due principali composti farmacologicamente attivi: acido 11-cheto-β-boswellico e acido acetil-11-cheto-beta-boswellico. Ha mostrato avere proprietà anti-infiammatorie, e i meccanismi di azione inibiscono il 5-LOX, MMP-3 e TNF-α. Usando un modello di cartilagine articolare in vitro, è stato dimostrato che è in grado di protegge dal danno indotto dall’IL-1α e di aumentare significativamente la soglia di tolleranza al dolore.
Pycnogenol
Pycnogenol (estratto di corteccia di pino marittimo francese) contiene acidi fenolici, taxifolina e procianidine, che producono vari effetti biologici. È stato dimostrato che il picnogenolo ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, compresa la capacità di ridurre la proteina C reactive e inibire le vie di segnalazione di MMP-9 e NF-κβ. Assunto per via orale, aumenta la capacità di sintesi di collagene di tipo II nella pelle, e ha mostrato avere un buon effetto sul dolore e sulle disabilità, ma nonostante questo, si pensa siano necessari ulteriori studi prima di consigliarlo come medicina alternativa.
Quindi la curcumina, l’estratto di B. serrata e il picnogenolo sono estratti vegetali che hanno promettenti dati pre-clinici e di studi clinici che indicano il loro potenziale per ridurre il dolore correlato all’OA e la disabilità funzionale. Ulteriori prove cliniche con questi (singolarmente o in combinazione) sono però necessarie per stabilire appieno la loro utilità.
Per approfondire la lettura:
Yves Henrotin, Ali Mobasheri.
Natural Products for Promoting Joint Health and Managing Osteoarthritis.
Current Rheumatology Reports (2018) 20:72 https://doi.org/10.1007/s11926-018-0782-9